IPERTENSIONE.
L'ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata
dall’aumento dei valori di pressione che il sangue esercita nelle arterie.
E’ una delle patologie maggiormente diffuse nei paesi Occidentali, Italia compresa, e rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio di eventi cardiovascolari (es, Infarto acuto del miocardio, ictus, ecc.), insieme al fumo, diabete, aumento del colesterolo nel sangue. Per questa ragione è importante individuarla e curarla in maniera da prevenire i danni che essa può determinare.
L’ipertensione non sempre si manifesta con la presenza di sintomi, soprattutto se l’aumento dei valori di pressione avviene in modo graduale. Molti pazienti ipertesi, infatti, non presentano sintomi e non si accorgono di avere la
pressione alta. Per questo è fondamentale controllare periodicamente la pressione: fare diagnosi tempestiva di ipertensione arteriosa significa prevenire i danni ad essa legata.
Quando la dieta ed il corretto stile di vita non sono sufficienti a tenere sotto controllo i valori pressori, diventa importante il trattamento con farmaci specifici: gli antipertensivi.
Gli antipertensivi oggi a disposizione sono molti (ACE-inibitori, Sartani, Beta-bloccanti, Calcio-antagonisti, Diuretici, ed altri) ed agiscono con meccanismi diversi. È il medico a scegliere l’antipertensivo più adatto al singolo paziente, sulla base di una serie di informazioni che riguardano il paziente stesso, le altre patologie di cui soffre e le caratteristiche dei singoli farmaci antipertensivi.
In alcuni pazienti l'uso di un solo antipertensivo non è sufficiente per normalizzare la pressione arteriosa. In questi casi si ricorre all'associazione di più farmaci con meccanismi differenti.
INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO.
Per infarto si intende la morte (necrosi) delle cellule di un tessuto (es. tessuto muscolare) a causa di un'insufficiente quantità di sangue ricco di ossigeno che arriva a queste cellule.
Per infarto del miocardio, quindi, si intende la morte delle cellule di una parte del muscolo cardiaco dovuta alla occlusione di uno o più vasi arteriosi che portano il sangue ossigenato al cuore.
Il primo obiettivo del trattamento dell’infarto del miocardio è quello di riaprire, attraverso angioplastica coronarica o by-pass coronarico, il vaso arterioso che si è occluso. Meno tempo passa tra l’insorgenza dei sintomi e la riapertura del vaso, più muscolo cardiaco si riesce a recuperare dal danno irreversibile.
La terapia che il paziente riceve alla dimissione ospedaliera dopo un infarto miocardico acuto ha lo scopo di prevenire un secondo episodio infartuale o altre complicanze dell’infarto stesso. I farmaci utilizzati a seguito di un infarto del miocardio comprendono Antiaggreganti piastrinici, Beta-bloccanti, ACE-inibitori, ecc.
SCOMPENSO CARDIACO.
Lo scompenso cardiaco è una condizione patologica causata dall'incapacità del cuore di contrarsi ed immettere in circolo una quantità di sangue adeguata per soddisfare le necessità degli altri organi.
Le cause di scompenso cardiaco possono essere diverse: infarto del miocardio, cardiopatie congenite, ipertensione arteriosa, aritmie, ecc.
L'obiettivo della terapia è quello di ridurre i sintomi per migliorare la qualità della vita del paziente, rallentare la progressione della malattia, prevenire le complicanze e aumentare la sopravvivenza. Tra i sintomi dello scompenso cardiaco, in genere ritroviamo la comparsa di edemi (raccolte di liquido nei tessuti) che possono essere trattati con l’utilizzo di farmaci diuretici, dispnea (mancanza di fiato), stanchezza, tosse.
Come per molte altre patologie, una diagnosi precoce e la stretta collaborazione con i propri medici, sono importanti per ridurre al minimo i disagi e le conseguenze di questa patologia.